Una leva strategica per il miglioramento della performance aziendale? Il welfare

Una leva strategica per il miglioramento della performance aziendale? Il welfare

Negli ultimi anni, si sente parlare sempre più spesso di Welfare, un termine anglosassone di cui spesso si abusa e dal significato letterale di “benessere”, ma di difficile categorizzazione nella nostra lingua.

Alzi la mano chi di noi, 15 anni, fa leggendo le value proposition delle grandi corporation USA o giapponesi sui loro dipendenti (people first, people in motion, … ) non abbia provato del fastidio in quelle parole che suonavano vuote ed ipocrite. Il rapporto di lavoro con i nostri dipendenti era demandato a contrattazioni nazionali ed il benessere dei lavoratori – europei non anglosassoni – allo stato sociale che si occupava di sanità, pensioni, mense scolastiche, colonie per i figli.

Oggi, con il ritiro progressivo dello stato (voluto o dovuto) dalla gestione del sociale e dal supporto alla famiglia, e con la riduzione della dimensione media delle aziende, si capisce molto bene lo sforzo dei nostri competitor anglofoni nel curare il benessere – anche fuori dell’azienda –  dei loro dipendenti, in modo da ottenere da loro la massima fidelizzazione e partecipazione.

Ora anche in Italia la competizione dei talenti e delle migliori risorse si combatte con trasparenza e meritocrazia, unite ad un corretto clima aziendale, un pacchetto di benefici economici e sociali che consenta un equilibrio lavoro – famiglia .
Oggi, anche per noi italiani la parola welfare (aziendale) rappresenta  l’insieme delle iniziative volte ad incrementare il benessere del lavoratore e della sua famiglia. E questo non solo perché è nato e si è sviluppato un ruolo sociale delle aziende ma soprattutto per il bisogno “egoistico” di avere delle forze aziendali efficienti, motivate ed agguerrite per raggiungere gli obiettivi aziendali.

Sapere identificare quali sono le necessità dei “clienti” del  Welfare, ovvero i nostri dipendenti, è solo il primo passo per comprendere pienamente i vantaggi bilaterali che derivano dall’attivazione di un piano welfare .

Quali sono in sintesi estrema i vantaggi? Proviamo ad elencarli:

  • Miglioramento della prestazione complessiva dell’organizzazione grazie ad una maggior conciliazione tra vita privata e professionale;
  • Miglioramento del clima all’interno dell’azienda attraverso un aumento del potere d’acquisto dei loro salari grazie a defiscalizzazioni/decontribuzioni e convenzioni;
  • Aumento della produttività aziendale attraverso la  diminuzione del turnover e dell’assenteismo;
  • Conservazioni dei migliori profili professionali in azienda senza la necessità di investimenti retributivi onerosi;
  • Acquisizione dal mercato di talenti rilevanti per la nostra organizzazione senza eccessivi investimenti retributivi;
  • Risparmio sul costo del personale e ottimizzazione del vantaggio fiscale (servizi in ottemperanza alla norma vigente del TUIR art.51 – art.100)

Cosa contiene un Piano Welfare? Ovviamente, dipende dalle esigenze dei lavoratori e le richieste possono spaziare da orari personalizzati e flessibili, organizzazioni trasparenti a servizi acquistabili in regime defiscalizzato e decontribuito.

Aziende specializzate operano nel mercato con questa missione,  gestendo con l’azienda il  budget dedicato al Welfare in favore dei propri dipendenti e rendendo disponibile, tramite un portale web riservato, un panel di servizi divisi per aree d’intervento: istruzione, mutui, salute, previdenza, famiglia, sport, shopping, facilitazioni e molto altro ancora.
Si tratta di servizi semplici ed intuitivi in full outsourcing, grazie a cui i lavoratori possono individuare in modo autonomo l’uno o l’altro benefit, utilizzando il valore in welfare loro assegnato.

Welfarebit, società nata dalla collaborazione di consulenti del lavoro, grazie al suo approccio fortemente orientato alla consulenza strategica, affianca le aziende nel miglioramento delle loro prestazioni.  Inoltre, la piattaforma web valorizza le attività del territorio e consente ai dipendenti di fruire del welfare senza dover modificare le proprie abitudini di acquisto, garantendo massima flessibilità.

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