Stress termico e lavoro: la nota dell’INL per la tutela dei lavoratori

Stress termico e lavoro: la nota dell’INL per la tutela dei lavoratori

Con la nota n. 5056 del 13 luglio, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro interviene per tutelare i lavoratori dai rischi legati ai danni da calore, tenendo conto delle attuali condizioni climatiche: l’esposizione allo stress termico, infatti, può implicare l’aumento del rischio infortunistico per alcune particolari prestazioni lavorative.

In quest’ottica, l’INL fornisce ai datori di lavoro e ai lavoratori le indicazioni operative sia in ambito di vigilanza ispettiva, sia per quanto riguarda le attività di informazione e prevenzione legate al significativo aumento delle temperature sugli ambienti di lavoro.

La nota si rivolge in particolare ai settori che prevedono attività non occasionali all’aperto, quali: edilizia civile e stradale (soprattutto i cantieri e i siti industriali), industrie estrattive, settore agricolo e della manutenzione del verde, comparto marittimo e balneare.

Nella valutazione del rischio e del possibile aggravamento dello stesso, vi sono inoltre da considerare:

  • Gli orari e i luoghi in cui viene svolta la prestazione lavorativa;
  • La tipologia di mansione;
  • L’eventuale utilizzo di dispositivi per la protezione individuale;
  • La dimensione aziendale;
  • Le caratteristiche anagrafiche e fisiche del singolo lavoratore (es. età, stato di salute, genere…).

Nel caso in cui si registrino temperature particolarmente elevate (superiori ai 35°) e con riferimento a specifici ruoli soggetti al rischio di stress termico, le aziende possono richiedere la Cassa Integrazione Ordinaria indicando la causale “eventi meteo” e segnalando le giornate di riduzione o sospensione dell’attività e la tipologia di lavorazione coinvolta; non occorre produrre alcuna dichiarazione che attesti l’effettiva temperatura rilevata.

È bene ricordare che, a prescindere dai gradi effettivamente registrati, il riconoscimento della CIGO avviene ogniqualvolta il responsabile della sicurezza aziendale ritenga vi siano concreti rischi o pericoli per la sicurezza e la salute del lavoratori, e richieda di conseguenza la sospensione delle lavorazioni in atto.

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