Coronavirus: decreto del 26 aprile, misure per la fase 2

Coronavirus: decreto del 26 aprile, misure per la fase 2

È di dieci articoli il nuovo Dpcm, il decreto del 26 aprile della “fase 2”, e avranno effetto da lunedì 4 maggio fino al 17 maggio. Le imprese che riapriranno il 4 maggio sono autorizzate a svolgere tutte le attività propedeutiche alla riapertura a partire da lunedì 27 aprile.

Il decreto del 26 aprile, pur ribadendo le misure igienico-sanitarie per contenere l’epidemia, allarga le maglie delle restrizioni, facendo ripartire una vasta varietà di settori produttivi e permettendo le visite ai parenti.

 All’allegato 3 del decreto c’è il nuovo elenco dei codici Ateco: comprende tra gli altri il tessile, la moda, la fabbricazione di auto, il comparto del vetro, la fabbricazione di mobili. Ma le attività per cui i prefetti possono autorizzare l’apertura non saranno più limitate ai soli settori coperti dalla disciplina del golden power e potranno riguardare tutte «quelle attività produttive orientate in modo prevalente alle esportazioni» nonché a «quelle attività nel settore delle costruzioni» cruciali per l’economia nazionale, come i cantieri anti-dissesto idrogeologico o per l’edilizia residenziale pubblica, scolastica e penitenziaria. Tutto nel rispetto dei protocolli di sicurezza già siglati, da ultimo quello del 24 aprile sui cantieri – (Fonte Il Sole 24 Ore)

 Nei casi in cui dal monitoraggio emerga un aggravamento del rischio sanitario, individuato secondo i principi per il monitoraggio del rischio sanitario e secondo i criteri stabiliti entro tre giorni dal Ministro della salute, potrebbero essere proposte misure restrittive necessarie e urgenti per le attività produttive delle aree del territorio regionale specificamente interessate dall’aggravamento.

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