Nomadi digitali e lavoratori da remoto: rilascio del permesso di soggiorno

Nomadi digitali e lavoratori da remoto: rilascio del permesso di soggiorno

Il 5 aprile è entrato in vigore il decreto ministeriale del 29 febbraio 2024, che definisce le modalità e i requisiti per l’ingresso e il soggiorno di lavoratori stranieri che svolgono un’attività altamente qualificata da remoto attraverso strumenti tecnologici. Il decreto riguarda sia i lavoratori autonomi, definiti “nomadi digitali”, sia i dipendenti e collaboratori d’impresa extra UE, definiti “lavoratori da remoto”.

Nomadi digitali o lavoratori da remoto: requisiti per soggiorni superiori ai 90 giorni

I soggiorni per periodi superiori ai 90 giorni sono consentiti al di fuori delle quote fissate annualmente per i lavoratori extracomunitari, a condizione che:

  • dispongano di un reddito minimo annuo derivante da fonti lecite non inferiore al triplo del livello minimo previsto per l’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria;
  • dispongano di assicurazione sanitaria per cure mediche e ricovero ospedaliero valida per il territorio nazionale e per tutto il periodo del soggiorno;
  • siano in possesso della documentazione relativa alla propria sistemazione alloggiativa;
  • abbiano maturato un’esperienza lavorativa nel settore di almeno 6 mesi;
  • siano in possesso di un contratto di lavoro o di collaborazione o della relativa offerta vincolante per lo svolgimento dell’attività lavorativa.

Come richiedere il permesso di soggiorno

Il lavoratore straniero dovrà richiedere il permesso di soggiorno all’Ufficio Immigrazione della Provincia entro otto giorni lavorativi dal suo ingresso in Italia.

Il permesso riporterà, come motivi di soggiorno, la scritta “Nomade digitale – Lavoratore da remoto”, avrà validità annuale e sarà rinnovabile di un ulteriore anno in presenza dei requisiti sopracitati.

Alla domanda di rilascio, il lavoratore dovrà allegare:

  • passaporto
  • marca da bollo di 16 euro
  • bollettino da 70,46 euro
  • documentazione presentata all’Ambasciata Italiana per la domanda del visto di ingresso, che verrà restituita vidimata per il deposito in Questura.

L’Ufficio Immigrazione invierà telematicamente la comunicazione di rilascio del permesso di soggiorno all’Ispettorato Territoriale del Lavoro, allegando copia del contratto di lavoro o di collaborazione.

Permesso di soggiorno per i familiari

I lavoratori stranieri potranno ricongiungersi con i propri familiari tramite il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi familiari della medesima durata di quello del lavoratore. Alla scadenza del permesso, i familiari interessati potranno rinnovarlo anche per uno degli altri motivi consentiti dalla normativa dell’immigrazione, non necessariamente correlati al lavoratore nomade digitale.

Coperture previdenziali e assicurative

Il decreto prevede che, se esistenti, si applichino nei confronti dei nomadi digitali o dei lavoratori da remoto le convenzioni bilaterali in materia di sicurezza sociale. Alternativamente, saranno da considerarsi le coperture previdenziali e assicurative previste dalla legislazione italiana.

In quest’ambito, l’Ufficio Immigrazione si occuperà di generare e trasmettere agli interessati il Codice Fiscale, mentre l’Agenzia delle Entrate provvederà, su richiesta, all’attribuzione della Partita Iva ai lavoratori autonomi.

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