Con l’imminente conversione in Legge del Decreto Milleproroghe, sono in arrivo importanti novità in materia di contratti a termine.
L’ultima modifica in merito era stata introdotta dall’art. 24 del Decreto Lavoro (decreto legge 28/2023) che, per rispondere alle necessità occupazionali del mercato del lavoro, aveva eliminato alcune limitazioni previste dal Decreto Dignità.
La normativa attuale stabilisce che, superati i primi 12 mesi, per cui non è richiesta alcuna causale, il rapporto a termine possa proseguire nei seguenti casi:
- In sostituzione di altri lavoratori;
- Nei casi previsti dai contratti collettivi di cui all’art. 51;
- In assenza delle previsioni da parte dei contratti collettivi, per le specifiche ragioni aziendali definite nel contratto individuale di lavoro.
Quest’ultimo punto è stato introdotto dal Decreto Lavoro in via transitoria fino al 30 aprile 2024, consentendo ai datori di lavoro di prorogare fino ai 24 mesi i contratti a tempo determinato anche per specifiche esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva.
Tale condizione intende ovviare all’eventualità che un CCNL non preveda alcuna causale, rendendo impossibile, per certi settori, beneficiare della proroga.
Proprio in quest’ottica, il nuovo emendamento al Decreto Milleproroghe consente la sottoscrizione di contratti a termine per esigenze specifiche fino al 31 dicembre 2024.
L’emendamento, attualmente in esame alla Camera, concede dunque alle parti sociali del tempo aggiuntivo per adeguare i CCNL esclusi dalla normativa, con l’obiettivo di evitare lo stop per i contratti a termine superiori a 12 mesi per numerosi ambiti produttivi.
Per ulteriore conferma, vi sarà in ogni caso da attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione del Decreto Milleproroghe.