PNRR e parità di genere: gli interventi per promuovere le pari opportunità

PNRR e parità di genere: gli interventi per promuovere le pari opportunità

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è il programma finalizzato a gestire i fondi del Next Generation EU, lo strumento di ripresa e rilancio economico introdotto dall’Unione Europea in seguito alla pandemia.

Il PNRR, approvato dalla Commissione Europea nel 2021, prevede sei Missioni in diverse materie (es. sanità, istruzione, digitalizzazione…) e una serie di misure di intervento relative. Ciascuna Missione ha delle scadenze da rispettare trimestralmente nel periodo compreso tra il 2021 e il 2026.

Missione 5: il PNRR contro le disuguaglianze di genere

La Missione 5, denominata “Coesione e Inclusione”, mira ad allineare l’Italia con gli obiettivi europei in ambito di diritti sociali, promuovendo le pari opportunità e contrastando le disuguaglianze di genere, ponendo particolare attenzione all’ambito lavorativo.

A pag. 38, il documento afferma che “la mobilitazione delle energie femminili, in un’ottica di pari opportunità, è fondamentale per la ripresa dell’Italia. Per questo occorre intervenire sulle molteplici dimensioni della discriminazione verso le donne […]. Con l’ingresso nel mondo del lavoro le disuguaglianze di genere, anziché diminuire, si consolidano. Il tasso di partecipazione delle donne al mondo del lavoro è del 53,1 per cento in Italia, di molto inferiore rispetto al 67,4 per cento della media europea. Nel Paese persiste anche un ampio divario di genere nel tasso di occupazione, pari a circa 19,8 punti percentuali nel 2019. Anche quando lavorano, le donne risultano più penalizzate rispetto agli uomini, a partire dallo stipendio percepito e dalla precarietà lavorativa.

Consigliere e consiglieri di parità

La consigliera nazionale di parità viene designata al fine di promuovere e verificare la corretta attuazione dei principi di uguaglianza di genere, trattare eventuali casi di discriminazione sul luogo di lavoro a livello nazionale e incentivare le pari opportunità di lavoratori e lavoratrici, collaborando con gli organismi nazionali competenti.

In base al decreto della Ministra per le pari opportunità e la famiglia del 5 aprile 2022, per coinvolgere le rappresentanze sindacali aziendali e le consigliere e consiglieri territoriali e regionali di parità, il datore di lavoro fornisce annualmente, anche sulla base delle risultanze dell’audit interno, un’informativa aziendale sulla parità di genere.

Nel caso in cui le rappresentanze sindacali aziendali e le consigliere e consiglieri di parità rilevino anomalie o criticità rispetto all’informativa aziendale e al Rapporto biennale per le pari opportunità (nei casi in cui richiesto), dovranno segnalarle all’organismo che ha rilasciato la certificazione di parità di genere e segnalare all’azienda di correggere l’anomalia o criticità in questione entro un termine non superiore a centoventi giorni.

La certificazione della parità di genere

L’investimento del PNRR “Sistema di certificazione della parità di genere” vuole incentivare le imprese a introdurre delle politiche che riducano la disparità di genere per quanto riguarda stipendi, mansioni, eventuali opportunità di crescita in azienda e tutela della maternità. Il titolare di tale investimento, corrispondente a una somma di 10.000.000 euro, è il Dipartimento per le Pari Opportunità.

La certificazione della parità di genere è stata regolata dalla legge 5 novembre 2021, n.162 (legge Gribaudo) e dalla Legge di Bilancio 2022.

Gli obiettivi del Sistema di certificazione

L’investimento del PNRR “Sistema di certificazione della parità di genere” prevede il raggiungimento di una serie di obiettivi:

  • Entrata in vigore del sistema di certificazione della parità di genere e relativi meccanismi di incentivazione per le imprese entro il quarto trimestre 2022;
  • Ottenimento della certificazione della parità di genere da parte di almeno 800 imprese entro il secondo trimestre del 2026;
  • Ottenimento della certificazione della parità di genere da parte di almeno 1000 imprese sostenute attraverso l’assistenza tecnica (es. tutoraggio, supporto tecnico-gestionale, educazione all’imprenditorialità…) entro il secondo trimestre del 2026.

Parametri minimi per l’ottenimento della certificazione

Nelle “Linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere che prevede l’adozione di specifici Kpi inerenti alle politiche di parità di genere nelle organizzazioni”, rivolte sia alle organizzazioni private che a quelle pubbliche, sono elencati gli standard tecnici del Sistema di certificazione della parità di genere.

È importante sottolineare che solamente gli organismi di valutazione accreditati ai sensi del regolamento (Ce) 765/2008 possono rilasciare la Certificazione della parità di genere alle imprese: in Italia bisogna dunque riferirsi agli organismi accreditati da Accredia, l’Ente italiano di accreditamento.

La Prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022 prevede un elenco di indicatori su cui basarsi per attuare il cambiamento delle politiche per la parità di genere delle imprese.  In questo senso, sono state individuate sei aree strategiche di valutazione per identificare le caratteristiche che contraddistinguono un’organizzazione inclusiva e rispettosa della parità di genere:

  • Cultura e strategia;
  • Governance;
  • Processi di gestione delle risorse umane (HR);
  • Opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda;
  • Equità remunerativa per genere;
  • Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.

La certificazione, una volta rilasciata dall’organismo accreditato, ha validità triennale ed è soggetta a monitoraggio annuale.

Appalti: i vantaggi della certificazione

Vi è inoltre da tener presente che, con l’entrata in vigore del nuovo codice dei contratti pubblici (D. lgs. 31 marzo 2023 n. 36), le amministrazioni aggiudicatrici indicheranno un maggiore punteggio legato al possesso della certificazione di genere. L’art.106 comma 8 del nuovo codice dei contratti pubblici prevede, infine, per qualsiasi tipologia di contratto, una diminuzione della garanzia per la partecipazione al bando (e del suo eventuale rinnovo) del 20% in caso di possesso di certificazioni attestanti specifiche qualità (identificate nell’allegato II.13), tra cui la certificazione della parità di genere.

In caso di cumulo delle riduzioni, la riduzione successiva è calcolata sull’importo che risulta dalla riduzione precedente. Per poter beneficiare di tali riduzioni, l’operatore economico deve, in sede di offerta, segnalare il possesso dei relativi requisiti e fornirne documentazione nei modi prescritti dalle norme vigenti.

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